albero mammario


Durante la gravidanza, l'albero mammario si evolve, si trasforma.

Si comincia dal momento in cui le piccole cellule embrionali (che diventeranno i vostri bambini) si vanno ad annidare nell'utero (cosa che spiega perché certe donne sanno di essere incinte ancor prima di avere avuto ritardi nelle mestruazioni).
Un altro periodo importante di modificazione dell'albero mammario è verso la 12° settimana; si ha un aumento in numero e dimensioni delle cellule, le vene si moltiplicano e la pelle lascia trasparire la nuova vascolarizzazione del seno; l'areola si modifica, si inscurisce, si inspessisce.

Il seno è pronto a secernere latte (mi permetto di ricordarvi che una donna incinta vede rinnovarsi il suo albero mammario pur continuando ad allattare i suoi figli precedenti; è ciò che è successo a me, che nutrivo Alexandre e Maximilien mentre aspettavo il mio terzo figlio).


Ciò che trattiene l'avvio della secrezione di latte, (salvo nei casi come il mio, visto che al momento sono incinta di cinque mesi e mezzo): sono gli ormoni della placenta, i vostri bimbi dicono al corpo: ascolta, non è il momento di produrre latte, di diremo quando sarà necessario cominciare, cioè quando saremo nati.


Anche nel corso del 3° trimestre vedrete continuare le modificazioni al vostro seno in preparazione all'allattamento, vedrete la vascolarizzazione ancora accrescersi.

Con l'espulsione della placenta, e dunque la scomparsa del progesterone placentare che era prodotto dalla placenta (ossia dai vostri bambini), viene prodotto un nuovo ormone, la prolattina.


I vasi sanguigni si moltiplicano, si dilatano, possono causare un maggiore o minore dolore al seno (una montata lattea dolorosa è dovuta infatti non al latte, non agli acini che fanno male, ma
a questo improvviso aumento della vascolarizzazione, durante i primi giorni dopo il parto, che può causare dolore).

Bisogna tuttavia sapere una cosa: qualunque sia l'aumento di volume, i principali elementi del seno: canali, acini, tessuto ghiandolare, sono identici in ciascuna donna. E' il tessuto grasso che provoca un più o meno grande aumento del seno, senza alcun riflesso sulla quantità di latte che sarà prodotta dalla mamma.


CONSEGUENZA

Il volume dei seni prima, durante la gravidanza e dopo il parto, non ha niente a che vedere con la quantità di latte prodotto.
Una donna con il seno piccolo può produrre latte sufficiente per due gemelli e anche tre; una donna con grandi seni non può essere considerata migliore dal punto di vista dell'allattamento se non segue i principi per instaurare una buona lattazione.


Durante i primi giorni,

Gli squilibri ormonali provocano la caduta del progesterone placentare. Ciò induce di conseguenza la produzione di prolattina, che provoca la secrezione prima di colostro e poi di latte.


Questi cambiamenti provocano contemporaneamente una lunga vascolarizzazione dei seni, che gonfiano e di cui si vedono in trasparenza le vene.


Ciclo ormonale:

Viene dato dunque l'ordine di partire con la lattazione, grazie alla caduta di progesterone e alla secrezione di prolattina.


Per qualche giorno, sarà secreto un liquido estremamente nutriente e pieno di anticorpi: il colostro, poi rimpiazzato dal latte.


Il latte può "montare" nel corso dei primi tre giorni, o anche il quarto o quinto giorno: è un dato variabile da una donna all'altra, e varia anche in relazione al fatto che venga dato esclusivamente il seno o anche biberon di latte (cosa che interferisce con la lattazione).

I vostri bimbi, separatamente o simultaneamente, prenderanno il capezzolo in bocca: è la poppata.


L'azione meccanica della loro lingua, delle loro mascelle, permetterà la fuoriuscita di un primo getto di latte, "pre-poppata", ma soprattutto, lancerà un messaggio all'ipotalamo (una zona del cervello), che è uno dei centri ormonali del cervello. L'ipotalamo, avvertito del fatto che i seni sono sollecitati, fa partire la secrezione da parte dell'ipofisi della prolattina (che a sua volta fa partire la secrezione di latte) e di ossitocina (che fa partire il sistema di fuoriuscita del latte nel seno).

L'ipotalamo è una zona del cervello del campo dell'inconscio. Che registra ciò che viene fatto dal nostro corpo senza che noi coscientemente ne abbiamo dato l'ordine. Questo dominio inconscio della macchina umana si nota perfettamente quando la mamma si addormenta durante la poppata: il bimbo poppa mentre la mamma dorme dando il seno nutritore nello stesso tempo..

I due ormoni transitano dall'ipofisi ai seni attraverso il sistema circolatorio. Ciò spiega l'allattamento simultaneo: un bambino per seno, ciascuno riceve del latte, perché gli ormoni arrivano ai due seni attraverso le vene. Spiega anche l'allattamento di un bimbo alla volta, e il riflesso di secrezione nel seno che non sta allattando.

Il ciclo ormonale non è tutto: bisogna sapere che esistono dei recettori sui capezzoli, che permettono che attraverso il solo avvicinamento della bocca del bimbo ad essi venga lanciata una prima informazione per la secrezione di latte..

Questo periodo ormonale è poi seguito da un'azione meccanica: seno domandato, seno poppato, latte prodotto in quantità domandata; i recettori posti sui capezzoli hanno un ruolo anche qui, perché è sufficiente che un bambino si avvicini, perché l'informazione per la secrezione sia lanciata.


Questi recettori non sono gli unici elementi esterni del seno ad avere un ruolo: esistono anche quelli che vengono chiamati i tubercoli di Montgomery; si tratta di ghiandole odorifere.
L'essere umano, come l'animale, reagisce agli ormoni e agli odori, si parla molto dei ferormoni come messaggeri. Queste ghiandole sono secondo me una delle testimonianze del percorso che viene fatto dai bambini una volta usciti dal corpo della mamma: guidati verso il capezzolo, i neonati salgono, più o meno aiutati dalle braccia materne o paterne, fino al seno nutritore. Bisogna sapere che queste ghiandole, questi tubercoli, emettono un forte odore, sul quale i bambini non possono sbagliare! Ecco cosa succede....


conseguenza:

Una donna può produtte tanto latte quanto sarà domandato dai suoi gemelli, due o tre che siano. Si può dunque immaginare che, in caso di quattro gemelli o più, sia soltanto il tempo che potrebbe impedire l'allattamento, perché dal punto di vista quantitativo non ci sarebbero problemi.


AZIONE MECCANICA

Il tempo passa, e il bambino passa allo svezzamento; può avvenire a sei, dodici mesi, o a due o tre anni,.... o prima, per una qualsiasi ragione.


Talvolta, dopo lo svezzamento, il bimbo continua saltuariamente a poppare, una volta alla settimana, o al mese, e anche dopo che il seno ha trascorso diversi giorni "a riposo"; il bimbo trova il latte anche in occasione di questa poppata occasionale.

Il seno è sempre là, disponibile al minimo bisogno. Ciò spiega cosa succede nei casi in cui le nonne hanno spontaneamente del latte e allattano i loro nipoti, quando la madre muore. C'è stato un caso, molto conosciuto, di una nonna italiana che ha allattato i figli gemelli di sua figlia, morta durante il parto.


Non c'è tuttavia bisogno di concludere lo svezzamento per accorgersi dell'azione meccanica della produzione di latte: in un certo periodo di tempo, il seno si abitua meccanicamente ad essere svuotato, e dunque a lanciare l'informazione di dover essere riempito. Questa azione meccanica si accompagna sempre ad ormoni, che hanno un impatto inibitore sugli ormoni della riproduzione. Attenzione, non viene ostacolata la libido, ma la fertilità. Succede così che oltre alle donne che allattano dopo un parto, ci sono anche donne che non hanno mai partorito e possono allattare, per esempio un bambino adottato.



POPPATA-FLUSSO

Gli acini si gonfiano di latte, che viene secreto, cosicché il bimbo succhia e "vuota" il seno.
E' un concerto di slurp-gloups-slurp-gloup, poi il bimbo continua a poppare ma senza bere: di questa "poppata a vuoto" egli approfitta per dire al seno che gli piacerebbe che ce ne fosse ancora un po', e ne precisa la composizione: succhia così fino all'arrivo di un secondo flusso.
Può esserci una seconda pausa, durante la quale il bambino succhia "a vuoto" e indica al seno ciò di cui potrebbe ancora aver bisogno.

Il numero di flussi e pause è diverso in ogni bambino e in ogni poppata. Ecco perché ci sono mamme di tre gemelli che riescono a dare una poppata completa a ciascun bimbo in 7 minuti, mentre ci sono mamme di un solo bimbo che hanno poppate della durata di 30 minuti.

La durata non ha alcun significato sulla capacità della mamma di soddisfare la fame dei bambini. Il mio Alexandre poppava 30 minuti, poi all'improvviso è passato a 7 per poi tornare a 25 minuti.

Gli indicatori:

Alcuni indicatori di una buona riuscita dell'allattamento, nei primi tempi, sono:

6 pannolini bagnati al giorno (pipi);

2 cacche al giorno

il bambino ha un'aria soddisfatta (non preoccupatevi degli episodi di pianto alla sera)


Nota importante:

I vostri bambini possono anche rimanere attaccati al seno, pur essendo sazi, semplicemente perché stanno bene e desiderano restarci..
Così come ci sono bimbi che possono restare attaccati al seno 30 minuti, ci sono anche bimbi voraci che vogliono soddisfare lo stomaco in 7 minuti e poi passare a fare altro, sonno, gioco, veglia, coccole, ecc.

Qualunque sia il vostro caso, non deducetene mai nulla di negativo, né voi mamme, né voi papà, non mettetevi in discussione.


Se il bisogno di succhiare diventa difficile da gestire,

propongo ai papà di partecipare attivamente facendo succhiare il proprio dito mignolo, pulito, con l'unghia verso il basso,: i bambini lo adorano, il papà lo adora, la mamma può riposare, e soprattutto il bimbo non turba la propria suzione (è diverso da un succhiotto).


Piccolo trucco personale:

Per diversi mesi, i miei due gemelli sono stati sfasati: lo sfasamento variava, ma avevo comunque sempre il tempo di dare il seno ad uno prima del risveglio dell'altro.
Talvolta, il primo si attardava e la poppata diventava poppata-coccola. Ma al risveglio del fratellino, bisognava interrompere la poppata.....
Avevo notato che alla fine di una poppata interronta, i bambini protestavano, riprendevano il seno dopo due minuti.
Ho inventato questo piccolo ritornello:
"bimbo mio, è quasi giunta la fine della poppata, prendi l'ultimo sorso" (NdT: in francese, in rima).
Allora il bimbo domandava un flusso, vuotava il seno, poi si staccava, lasciandomi la possibilità di andare a prendere il fratellino che si era svegliato.....
 

 

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ALLATTARE DEI GEMELLI/ALLAITER DES JUMEAUX
di Françoise COUDRAY, Presidente di "Allaitement des Jumeaux et Plus ADJ+"
(traduzione in italiano di Patrizia Rossini) 
http://www.allaitement-jumeaux.com/ espaceallaitement/debuts/debuts02.html
Allaitement-jumeaux.com